ATENEO

Le soluzioni della crisi dell'impresa diverse dal fallimento


Relatori

Prof. Vincenzo Suraci

Nato il 7 Novembre 1978 a Roma. Il 28 Ottobre 2004 consegue la laurea in Ingegneria Informatica, con la votazione di 110/110 e lode presso l'Università degli Studi di Roma "Sapienza". Nel 2007 consegue il titolo di dottore nell'Ingegneria dei Sistemi presso il Dipartimento di Informatica e Sistemistica (DIS) dell'Università di Roma "Sapienza" difendendo una tesi su "Technology Independent Resource Management in Next Generation Networks: Routing and Connection Admission Control procedures". Da aprile 2008 a marzo 2010 è assegnista di ricerca presso il DIS con l'obiettivo di sviluppare architetture ed algoritmi innovativi di "Controllo e gestione delle risorse, dei servizi e dei contenuti nelle reti di telecomunicazione". Contemporaneamente alle attività di docenza e di ricerca interne al dipartimento, partecipa e coordina attività di ricerca svolte in contesti europei. Dal 2004 al 2008 partecipa ai progetti europei DAIDALOS, DAIDALOS 2 e IMAGES. Dal 2008 al 2010 coordina il progetto OMEGA e partecipa ai progetti MICIE e P2P-NEXT. Dal 2006 è consigliere tecnico-scientifico del Consorzio per la Ricerca nell'Automatica e nelle Telecomunicazioni (CRAT). Dal Gennaio 2005 è assistente del Prof. Francesco Delli Priscoli per i corsi di "Controllo e Gestione delle Reti I" e "Controllo e Gestione delle Reti II".

Abstract

La tecnologia applicata alla teatroterapia a fini riabilitativi, in contesti “difficili” (quali le strutture residenziali per disturbi psichiatrici, le Comunità per le dipendenze, le carceri), è in grado di produrre numerosi benefici, a svariati livelli. Qui si cercherà di chiarire in quali patologie, e attraverso quali meccanismi, un approccio teatroterapeutico di matrice essenzialmente psicofisiologica svolge un ruolo rilevante nella riduzione dei sintomi ansiosi e nel contenimento dell'angoscia psicotica.

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Prof. George Kent

George Kent was a professor in the Department of Science at the University of Hawai’i from 1970 until 2010. His work focuses on finding remedies for social problems, especially finding ways to strengthen the weak in the face of the strong. He works on human rights, international relations, peace, development, and environmental issues, with a special focus on nutrition and children.

Abstract

I disturbi d’ansia sono la più diffusa delle malattie psichiatriche, ritrovandosi nel 15-20% dei pazienti che, per qualsiasi motivo, si rivolgono al Medico. A loro volta, gli attacchi di panico affliggono il 2-3% della popolazione dei Paesi occidentali, costituendo anche un indebito sovraccarico per le strutture sanitarie a causa della confusione sintomatologica che spesso si genera, con urgenze mediche e chirurgiche di tutt’altra natura. Già questi due sintetici dati bastano a giustificare la necessità che diagnosi e cure di questi problemi sanitari rientrino nel quotidiano bagaglio di ogni Sanitario, almeno come screening pre-specialistico.

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Dr. Nils Bergman

Dr Bergman’s primary professional interest revolves around Kangaroo Mother Care (KMC), and the underlying perinatal and developmental neuroscience. His diverse background explains his broader public health approach to supporting and promoting the global dissemination of maternal-infant skin-to-skin contact. For the last four years he has been devoting himself full time to this, and is a popular speaker at conferences and workshops. When not travelling and lecturing, he researches with the University of Cape Town, developing a brain monitor that will read the autonomic nervous system.

Abstract

La psicoterapia, nelle sue diverse e possibili realizzazioni, è, e rimane, il caposaldo di ogni trattamento di successo per queste patologie. Tuttavia, dalla scoperta negli Anni Cinquanta dei neurotrasmettitori agli sviluppi recenti e ancora in corso, della diagnostica per immagini, la nostra capacità di guardare all’interno del cervello e dei suoi meccanismi è enormemente cresciuta. A loro volta, la ricerca farmacologica e quella genetica sono impegnate a tradurre queste nuove scoperte in presidi curativi, alcuni già realizzati e altri, si spera, futuribili. Non vi è, quindi, più posto per dicotomie sterili tra cosiddetti organicisti e non. Bisogna, bensì, ricordarsi sempre che la Medicina è scienza naturale applicata: vale a dire, empirica nel metodo e rivolta ad alleviare le sofferenze umane nello scopo.

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