di Luca Puletti
L’ipotesi di questo lavoro parte da una semplice constatazione: le componenti del mondo del calcio hanno bisogno di investire in formazione. Per ora si è evoluto il programma di allenamento e formazione soltanto per gli atleti. Di conseguenza però anche le altre componenti devono seguire un iter di aggiornamento similare. Ci siamo voluti occupare in prima istanza della classe arbitrale e del fatto che con i metodi attuali sia in grande difficoltà a reperire e far proseguire soggetti disposti ad intraprendere questo tipo di carriera sportiva alternativa. L’arbitro è una delle componenti fondamentali del gioco del calcio e come tale, la federazione deve trovare delle soluzioni innovative e sempre migliori, per fornire strumenti adeguati a chi ha intenzione di seguire questa vocazione. Senza arbitri non si potrebbero disputare la maggior parte delle partite a livello dilettantistico, che sono poi il cuore pulsante di questo sport, per il numero enorme di atleti che fanno parte del calcio italiano. Assieme all’Associazione Italiana Arbitri della Sezione Umbria abbiamo intrapreso un percorso di valutazione dei dati che ci hanno confermato come il tasso di abbandono, soprattutto per i giovani che si avviano verso questa strada, sia molto elevato. Dopo aver valutato questi dati, ci siamo chiesti come poter fornire degli strumenti in più, per “combattere” l’abbandono nei primi “delicati” anni dall’inizio dell’attività arbitrale. Nella seconda parte dell'elaborato é stata descritta l'esperienza del nuovo percorso abilitante per docenti sia di scuola primaria, che secondaria, ovvero il TFA, in cui si evince che la parte teorica studista in aula, viene affiancata ad una gran parte di pratica sul "campo" , in cui viene svoltomil tirocinio nelle sue varie forme.
