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"Questioni di biodiritto civile"
Questioni di biodiritto civile
Article n. 69

di Damiano Marinelli, Andrea Barretta

Il diritto civile sta subendo una metamorfosi radicale in una pluralità di direzioni: una di esse può essere individuata nel diritto dei contratti del consumatore, che ha alterato in modo sensibile la classica disciplina dei contratti. Anche l’abbandono delle figure tipiche di responsabilità nella diade “olimpica” che distingueva fra area contrattuale e illecito aquiliano ha un senso marginale, grazie all’ingresso nel nostro ordinamento della teoria di matrice tedesca sugli obblighi di protezione (Schutzpflichten). Un’altra direttrice verso cui l’ordinamento oggi si spinge, però, è quella del biodiritto civile, intendendo con questa locuzione non tanto lo studio a livello di principi filosofici dell’ingresso dei fenomeni della vita e della scienza nel diritto (di cui si occupa la biogiuridica), quanto piuttosto l’analisi delle norme di diritto positivo dei vari ordinamenti su quei fenomeni. La lentezza legislativa, anche dovuta a caratteri strutturali tipici degli ordinamenti democratici che, in quanto tali, si pongono come ordinamenti di natura procedurale, ha giocato un ruolo decisivo al riguardo rispetto alla rapidità con cui il mondo tecnologico si è evoluto e, al contempo, ha avallato diatribe dottrinali e giurisprudenziali basate sull’impossibile ricostruzione di un “sistema assente” sui temi della vita e della scienza. La presenza di questi fenomeni non regolamentati, pertanto, ha costituito la cifra degli ordinamenti contemporanei in generale e del nostro sistema ordinamentale, in particolare, fino a poco tempo fa. Solo recentemente il legislatore ha approntato per la vita con la L. 40/2004 una soluzione che, ciò nonostante ha suscitato forti critiche dalla stessa dottrina, così come altrettanto sta facendo per quel che riguarda il fenomeno morte con il d.d.l. Calabrò. Uno dei possibili quesiti che il biodiritto dovrebbe porsi oggi, dunque, non consiste affatto nell’assenza di leggi, che faticosamente stanno venendo alla luce, ma sulla loro intrinseca giustizia a livello sostanziale. La domanda non può coinvolgere naturalmente solo i filosofi del diritto e i giuspenalisti, ma soprattutto i civilisti, anche perché in molti casi di biodiritto si fa ricorso a schemi e a concetti di natura squisitamente privatistica. Il presente contributo, pertanto, cercherà di individuare otto questioni di biodiritto civile che riguardano i fenomeni dei rapporti fra vita e scienza, da un lato, e tra morte e scienza, dall’altro, esaminando la necessità della legislazione vigente di enucleare un’area di protezione dei soggetti più deboli dalla violenza dei fenomeni tecnici e indicando le criticità dell’attuale formante normativo su tali questioni.








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