di Roberto Russo.
Da sempre la Corte Costituzionale si trova di fronte a un bivio nel risolvere le situazioni che richiedono il suo intervento: o rigettare la questione di legittimità costituzionale, o accoglierla, senza poter operare alcun tipo di controllo sulla (eventuale) attività ricostruttiva del legislatore. Tale limite pertanto, ha spinto la Corte a elaborare soluzioni giurisprudenziali innovative. A cavallo tra gli anni '80 e '90, nella sua ricerca di nuove soluzioni giurisprudenziali, la Corte è giunta a percorrere strade fino ad allora inesplorate, arrivando a incidere sul raggio di azione temporale delle proprie sentenze di incostituzionalità. Quali criteri ha adottato per individuare la dimensione temporale degli effetti delle proprie sentenze? La Corte si è mantenuta entro i confini operativi che l'ordinamento le ha assegnato? Si tratta di una vera novità o solo di una diversa dimensione che si muove sempre all'interno del rigido schema "accoglimento-rigetto"? Il presente volume si propone - attraverso un'analisi della giurisprudenza e della dottrina - di affrontare tutti questi interrogativi.
