di Gessica De Cesare
Quando Maria Teresa mi apre la porta di casa la prima volta, incontro uno sguardo luminoso di speranza, un desiderio di affidarsi a me come si era affidata al resto dell'equipe medica... e subito dietro di lei una bombola di ossigeno e tanti fili bianchi che finiscono nel suo naso. Col tempo, però, l'affanno prende spazio nella sua vita, l'ansia dell'attesa vive nei suoi pensieri. Qualche ricovero in emergenza e l'opacità della rassegnazione vince su quella speranza... finchè un giorno suono e nessuno mi apre la porta... chiamo al suo cellulare e mi risponde il marito piangendo.